Al momento, i gruppi di familiari attivi sono sei e la divisione in gruppi avviene secondo diversi criteri. Gli argomenti comuni a tutti i gruppi sono i pilastri di ascolto, comunicazione e problem solving. Vengono nel tempo anche approfondite e condivise informazioni specifiche riguardo alcuni temi del mondo della salute mentale (ad esempio segnali di crisi, principali categorie diagnostiche, come sono strutturati i Servizi ecc.).
Una variabile che cambia a seconda dei gruppi è il livello di consapevolezza e approfondimento, anche dettato dall’esperienza maturata dai familiari negli anni in Associazione. I gruppi hanno uno stampo psicoeducativo, ispirato al metodo dello psichiatra Ian Falloon, e sono condotti da professionisti con una formazione specifica, affiancati da familiari esperti (peer to peer).
Con il proseguire del percorso, il gruppo assume maggiormente i connotati di un focus group, dove lo scambio di sapere esperienziale favorisce la formazione di familiari come volontari esperti. Periodicamente prevediamo anche dei momenti di “plenaria”, ovvero riunioni a gruppi unificati in cui favorire lo scambio di esperienze e il confronto su temi specifici.
I laboratori per utenti e volontari
Il laboratorio di canto del coro "Meglio fuori che dentro" si riunisce ogni due settimane, il sabato pomeriggio dalle 15 alle 17. Cerchiamo nuove voci: contattaci e unisciti!
Laboratorio giochi da tavolo: un gruppo a prevalenza giovanile che si incontra circa ogni 2 settimane, di sabato pomeriggio (ore 16-18). Per partecipare contattaci!
I laboratori per familiari
Un’altra attività proposta è la mindfulness, per familiari che stanno partecipando ai corsi di psicoeducazione. Per partecipare contattaci via email.
Con la bella stagione riprenderanno le passeggiate di nordic walking presso il Parco Nord (entrata da viale Suzzani). Il gruppo si riunisce a sabati alterni, per partecipare fai richiesta via email!
Si ricorda che la partecipazione ai vari laboratori avviene previo colloquio conoscitivo.
Recovery R2 è stato il più recente progetto al quale abbiamo partecipato. Si tratta di una co-progettazione tra Enti del Terzo Settore e Servi territoriali finanziata dal Comune di Milano e basata sulle linee guida del budget di salute mentale.
Il consolidamento della rete ha permesso una maggiore personalizzazione degli interventi per gli utenti. Le aree di azione si sono concentrate sugli ambiti di prevenzione, abitazione, lavoro, carcere e nei due anni di progettazione sono stati presi in carico quasi 100 pazienti.
La novità rispetto ad altri progetti è stato l’approfondimento delle complessità dei bisogni e i feedback finali degli utenti dimostrano una favorevole evoluzione nella maggioranza dei casi, soprattutto come possibilità di valutare in modo positivo il proprio futuro.
L’integrazione efficace tra il Terzo Settore e le Istituzioni ha permesso di dare risposte meno frammentate e quindi anche più economiche, sia dal punto di vista finanziario, sia da quello delle forze in campo. In questo senso la figura del case manager ha facilitato il lavoro ed è diventata un punto di riferimento unificante. Anche il ruolo dell’utente esperto (ESP) ha aiutato a sostenere i percorsi di inclusione. Infine, i volontari delle Associazioni hanno contribuito mettendo a disposizione le proprie energie per promuovere spazi e percorsi più sani e appaganti.
Tutti gli attori coinvolti, ognuno con un ruolo specifico, hanno così facilitato una presa in carico personalizzata, più efficiente ed economica; per questi motivi il Comune ha già previsto la continuazione dell'esperienza, con nuovi finanziamenti, elemento che dà speranza per il futuro.
L’attività dell’Associazione si fonda sui gruppi di psicoeducazione, sulle attività dei laboratori e sul contributo dei volontari. Il passaggio che avviene spesso nel contesto associativo è quindi da una dimensione individuale a una di gruppo, amicizia e sostegno. Durante questa trasformazione tanti dei familiari riportano di aver avuto la sensazione di non sentirsi più soli e di percepirsi all’interno di una rete di persone dalla quale sentirsi supportati.
Alla domanda “Cosa mi ha dato Diversamente?”, alcuni familiari rispondono:
Parlare apertamente e senza maschere e sentirsi amici.
Approfondire e mettere in comune i problemi.
Il confronto con gli altri mi ha fatto sentire meno sola.
Grazie al contributo che ciascuno dà per valorizzare il lavoro in Associazione, le attività nel tempo si trasformano anche seguendo le caratteristiche personali e il taglio che chi è coinvolto apporta. Questo è un punto di forza che permette di mantenere contemporaneamente l’aderenza alla prassi, insieme a pratiche personalizzate e specifiche a seconda dei contesti.
Un altro aspetto importante sono i momenti conviviali e di socializzazione che periodicamente Diversamente organizza o che i familiari, in modo autonomo, programmano. Si tratta di aperitivi, feste di Natale, momenti di condivisione di un momento allegro insieme, ma anche di riflessione e ritrovo di gruppo, grazie anche a interventi e spunti da parte di persone esterne invitate.
Il confronto sulle proprie esperienze avviene anche nei momenti di plenaria, ovvero il ritrovo a gruppi unificati su temi specifici. Diventare soci significa quindi anche sostenere la vita associativa e, a sua volta, la vita associativa evolve e si organizza grazie al sostegno dei soci e dei volontari.
Contribuisci alle attività dell'Associazione e fai la differenza nella vita delle persone.
ContattaciIl tuo contributo è fondamentale per sostenere le nostre attività e progetti.
Dona Ora